sabato 30 gennaio 2010
venerdì 15 gennaio 2010
giovedì 7 gennaio 2010
blu
galleggio... ad un metro della superficie liscia a calma dell'acqua, dove il mondo è sommerso, ma soprattutto zitto, impenetrabile e monocromatico...
soffice e candido..
soffice e candido..
martedì 5 gennaio 2010
mai
immenso, ti ci perdi dentro, ti guardi in giro, ma ti gira intorno... facile che ti sei dimenticato i passi che hai compiuto per essere dentro, dentro...
impossibile uscirne. sei dentro
impossibile uscirne. sei dentro
lunedì 4 gennaio 2010
sabbia... ovunque... come la vita
E' come se volessi nasconderti al sole. In campo aperto. Non è possibile.
Puoi sigillare ogni fessura. Oscurare ogni pertugio. Tapparti naso e bocca. Interrompere il respiro non servirà a niente.
Nel deserto che corre l'unico rifugio è la sabbia. Ma alla sabbia non c'è scampo.
E correva, d'impeto. E volteggiava, impazzito.
Con le mani scacciava tragici pensieri, ma il vento continuava a trasportare sabbia. E la sabbia ottenebrava lo sguardo, ostruiva naso e gola, martirizzava piedi e inguini.
Neanche il sole riusciva a trapelare col suo calore.
La sabbia era il qui, la sabbia era il sopra e il sotto, la sabbia era l'orizzonte.
Finché il giovane smise di lottare e la sabbia lo ricoprì. Divenne egli stesso cumulo di sabbia. Coperto. Annullato.
Lì lo raggiunse e nella non-vita trovarono la vita. Nella sabbia, sopra di essa. Dentro.
Ma fuori no.
sabato 2 gennaio 2010
il cielo, quello triste
senza dubbio, neppure l'ombra corre più veloce, ma la curva ti verrà incontro e ti mostrerà il suo mantello lacero, a nasconderti, e so che ci sei.
strampalate fughe verso il cielo, ma il cielo è buio, e forse verde, e con screziati schizzi di inchiostro rosso forse ti parrà meno profondo. ma triste sì, perchè no? non solo triste, invece mesto, anche accigliato e stanco, livido di ferite mai guarite e occhi acquosi, gialli di insonnia, lontani dal riso.
il cielo, quello triste, è compagno della mia corsa verso la linea spezzata dell'orizzonte lontano.
strampalate fughe verso il cielo, ma il cielo è buio, e forse verde, e con screziati schizzi di inchiostro rosso forse ti parrà meno profondo. ma triste sì, perchè no? non solo triste, invece mesto, anche accigliato e stanco, livido di ferite mai guarite e occhi acquosi, gialli di insonnia, lontani dal riso.
il cielo, quello triste, è compagno della mia corsa verso la linea spezzata dell'orizzonte lontano.
Iscriviti a:
Post (Atom)