mercoledì 17 giugno 2009

la piega della pendenza

se cerco la salita una ragione c'è. la pendenza aiuta, stravolge e attenua il dolore, ché quello fisico incomincia ad urlare e fa zittire tutti, tutti gli altri dolori debbono sedersi ad ascoltarlo, ci mancherebbe. sei intento ad ascoltare il cuore, a regolare il respiro, a non arrenderti alla sforzo, a sputare sudore e saliva densa, ed ecco che il turbine interiore affievolisce la sua forza distruttrice, dimentica per un momento la sua funzione vitale, che è proprio quella di mantenerti in vita a forza, nonostante che non è che abbia tutta questa voglia di farlo, ecco. e tutto prende la piega della pendenza. e ci si appiattisce contro. e sopra. la piega della pendenza è meravigliosa, perchè ti dona il mondo che vorresti. te ne dipinge i tratti. tutto sembra facile.
la salita ha la sua ragione, la strada che sale senza posa procede a graffi, il sangue cola e il corpo è martoriato dall'assenza di aria. il sole martoria la pelle secca. il pensiero esce dai suoi solchi e tracima giù per il pendio, che pensi di averlo perduto per sempre. magari. rotola che è un piacere. saluti il mondo. ma il mondo non ti saluta.
e dietro la curva accade. accade lì. l'imboscata. il cuore frena, i muscoli palpitano più lentamente. inizia la discesa. e il carico di pensieri sofferti sorge dal basso e ti investe con tutta la sua forza dirompente. che pensi? ha preso slancio e prende a ridere, agitato, sarcastico, persino sadico, mentre penetra fin dentro le tue viscere.

ma niente da fare. la salita sta lì. ed io mi piego al suo cospetto, regina del mondo che vorrei. e domani...fin che ce n'è...

giovedì 11 giugno 2009

parabola Sufi

Coloro che raggiungono l'obiettivo

L'Imam El-Ghazzali riporta un episodio della vita di Isa ibn Maryam che è stato conservato dalla tradizione.
Un giorno Isa vide un gruppetto di persone dall'aspetto infelice sedute su un muretto sul ciglio della strada.
"Che cos'è che vi affligge?", chiese loro.
"È la paura dell'inferno che ci ha messo in questo stato", risposero.
Egli proseguì per la sua strada e ben presto incontrò un altro gruppo di persone dall'aria sconsolata, ognuna delle quali era ripiegata nella propria tristezza. "Che cos'è che vi affligge?", chiese loro. "È il desiderio del paradiso che ci ha resi così", risposero.
Egli proseguì il suo cammino finché passò davanti a un terzo gruppo di persone che sembravano aver sofferto molto, ma i cui volti splendevano di gioia.
Isa chiese loro: "Qual è il motivo del vostro stato?".
Risposero: "Lo spirito di Verità. Abbiamo visto la Realtà e questo ci ha resi dimentichi degli obiettivi inferiori".
Allora Isa disse: "Sono queste le persone che raggiungono l'obiettivo. Nel Giorno del Giudizio, saranno loro che si troveranno in presenza di Dio".

mercoledì 10 giugno 2009

perfect



On another world by another star at another place and time
In another state of consciousness in another state of mind
Everything was almost perfect, everything fell into place,
That you may reach a different verdict,
If all the judges missed the case

In a parallel universe that's happening right now
Things between us must be worse but it's hard to see just how

And everything could have been perfect
Everything in the right place
Then I wouldn't have to play the suspect
Accused, abandoned and disgraced

I didn't choose, i didn't pull the trigger
It wasn't me, i'm just a plain and simple singer
I heard the sound, i turned my head around
To watch our love shot down

In another lonely universe, we're laying side by side
Well no-ones hurt and no-ones cursed and no one needs to hide

And everything is almost perfect
Everything is almost right
There are never any conflicts
There are never any fights

lunedì 8 giugno 2009

quel giorno qualunque

Anche un giorno qualunque può non esserlo. Qualunque. Quel giorno era qualunque.
Qualunque cosa facesse, le cose e gli esseri intorno roteavano come impazziti, senza un centro di gravità, al di là e fuori da ogni equilibrio.
Quello che sembrava un giorno qualunque non lo era affatto. Le gambe pesanti e il fiato corto maledicevano ogni movimento che fratturava l'inerzia.
Almeno ci provava. Ma nulla poteva succedere, se il mondo correva all'impazzata (pur senza meta) e lui non aveva forza di rincorrerlo.
Quel giorno qualunque si sedette, tolse le scarpe, ogni pesante ed inutile indumento e iniziò a correre nudo, verso dove nessuno lo sa.
Perchè non è più tornato.